Sunday, November 01, 2009

Antagonismo collaborante

"Antagonismo collaborante": questa la definizione di D'Alema del suo rapporto con Berlusconi.

Ecco la teorizzazione di una strategia fallimentare che consentirà a D'Alema di avere un posto nei libri di storia (l'unico suo vero obiettivo personale) per aver consegnato un paese a chi lo sta distruggendo: un paese che fino a 15 anni fa poteva sperare di essere uno dei leader mondiali.

I burocrati del P[CI]|[D]S? sono stati sempre propensi a maleodoranti incuici da cui sono sempre rimasti fregati:
accordo su salvataggio di Mediaset ammesso da Violante in parlamento, bicamerale, mancata legge su conflitto di interessi, legge elettorale (Veltroni), ecc.

Sappiamo benissimo che con i banditi non si tratta, visto che sono per definizione più bravi degli onesti a fregare.
La cosiddetta "astuzia" di D'Alema si basava sull'ipotesi, sbagliata, di essere capace di fregare un bandito.
Ma il bandito è più furbo e sa bene che se accetta di trattare con qualcuno è perché è sicuro di poterlo fregare.

Forse non è una coincidenza che il termine "antagonismo" sia stato rispolverato da Bersani, di cui D'Alema è considerato il burattinaio.

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